
L’accessibilità digitale non può più essere gestita come un progetto isolato. Con l’aumento delle normative e delle aspettative sociali, le aziende devono oggi adottare un modello che consenta il controllo costante e l’aggiornamento continuo della conformità: l’Accessibility-as-a-Service (AaaS).
Integrare questa logica significa non solo rispettare l’obbligo normativo, ma trasformare l’accessibilità in un vero asset competitivo per la reputazione, l’esperienza utente e il posizionamento digitale.
Perché scegliere un modello AaaS?
Rispetto a un intervento una tantum, l’Accessibility-as-a-Service garantisce:
- conformità costante alle normative come l’European Accessibility Act (EAA) e agli standard WCAG
- monitoraggio regolare delle criticità emergenti
- aggiornamenti tecnici e formativi continui
Questo approccio continuo riduce drasticamente il rischio di regressioni tecniche, protegge l’azienda da contenziosi legali e mantiene l’accessibilità sempre aggiornata rispetto all’evoluzione tecnologica.
Gli elementi chiave di una strategia Accessibility-as-a-Service
L’implementazione di AaaS richiede una visione sistemica. I passaggi principali sono distinti, ma interconnessi.
Audit iniziale di accessibilità digitale
Tutto inizia con un’analisi approfondita delle piattaforme esistenti. L’audit consente di rilevare mancanze come immagini prive di testo alternativo, video non sottotitolati o errori nella navigazione da tastiera. Fornisce la base oggettiva su cui pianificare gli interventi.
Piano operativo strutturato
Individuate le criticità, si definisce un piano operativo che comprende:
- correzioni tecniche immediate
- definizione di processi interni di validazione continua
- politiche di aggiornamento rispetto alle nuove normative.
Tecnologie di monitoraggio automatico
Gli strumenti automatizzati rappresentano il cuore del modello AaaS. Scanner periodici, report dinamici e sistemi di allerta tempestiva consentono di individuare in anticipo eventuali regressioni e mantenere alto lo standard qualitativo.
Supporto consulenziale periodico
Anche l’automazione ha limiti. Per questo sono indispensabili verifiche periodiche condotte da esperti esterni, capaci di cogliere aspetti più complessi non sempre rilevati dai software, soprattutto nei progetti più articolati.
Formazione interna costante
L’accessibilità non riguarda solo il codice. Tutto il personale coinvolto nella produzione di contenuti deve essere formato per integrare i principi di accessibilità fin dalla fase di progettazione editoriale o grafica. Solo una cultura interna solida garantisce la sostenibilità nel tempo.
Comunicare l’impegno accessibile
Un aspetto spesso trascurato è la comunicazione trasparente dei propri progressi. Informare gli utenti sulle azioni intraprese in tema di accessibilità rafforza:
- la percezione di affidabilità dell’azienda
- la fiducia del pubblico nei confronti del brand
- l’allineamento con i valori di inclusione sociale.
Non è solo un beneficio reputazionale, ma un messaggio diretto ai clienti più attenti alle scelte etiche.
L’accessibilità continua come leva di business
Adottare una strategia Accessibility-as-a-Service non è semplicemente un adempimento normativo. In uno scenario competitivo in costante evoluzione, l’AaaS diventa una leva concreta per:
- estendere il pubblico raggiungibile, includendo persone con disabilità e utenti senior
- migliorare la user experience globale
- tutelare l’azienda dal rischio di sanzioni
- consolidare la reputazione digitale nel lungo termine.
L’accessibilità digitale, quando gestita come servizio continuativo, evolve da costo di conformità a vero investimento strategico per il futuro.
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